Devo chiedere scusa ai lettori del blog, perché nell'ultimo periodo mi sono un po' sottratto alle mie responsabilità. Purtroppo, un viaggio in America (fra l'altro, per il meeting della SBL fino a San Francisco) e un invito a parlare nella sede di Brescia dell'Università Cattolica mi hanno distratto più di quanto avevo previsto.
A proposito dell'ultimo impegno, devo dire che è stato molto interessante trovarmi a parlare della ricerca sul Gesù storico con persone simpatiche e intelligenti. Tanto per non perdere il filo del discorso, ho pensato di riproporre qui alcune delle riflessioni che ho svolto circa due settimane fa.
Inizierei da una serie di pensieri che mi sono stati sollecitati dalla lettura (tuttora in corso) del più recente libro di Halvor Moxnes, famoso studioso norvegese, che è stata una delle cose più notevoli che ho comprato in California. Il titolo del volume è "Jesus and the Rise of Nationalism. A New Quest for the Nineteenth Century Historical Jesus (Gesù e l'ascesa del nazionalismo. Una nuova ricerca sul Gesù storico del diciannovesimo secolo)". In questo lavoro, Moxnes riprende il progetto di Albert Schweitzer di tracciare una storia della ricerca sul Gesù storico nell'Ottocento. Mentre il lavoro di Schweitzer rimane una pietra miliare difficilmente superabile in completezza, Moxnes ha avvertito una certa "zona d'ombra" che caratterizza l'approccio del geniale esegeta tedesco. In effetti, Schweitzer è implacabile nell'analizzare i vari autori e nel mostrare come infallibilmente i loro "Gesù storici" siano i "gemelli siamesi" delle loro rispettive opinioni teologiche, ma al tempo stesso questo acume viene meno quando si tratta di svelare le motivazioni sociali, politiche e, alla fine, ideologiche che muovono l'intera ricerca (molto probabilmente anche a causa dell'impostazione idealista che è tipica di Schweitzer).
Moxnes si assume l'incarico di "completare" quanto fatto da Schweitzer e di mostrare come la ricerca europea ottocentesca sul Gesù storico sia strettamente legata all'ascesa di fermenti socio-culturali quali il nazionalismo o il colonialismo imperialista. In questo senso, l'opera stessa di Schweitzer offre una testimonianza evidentissima. Si considerino le prime due frasi dell'edizione del 1906 della Storia della ricerca sulla vita di Gesù: "La teologia tedesca risalterà come un grande, un unico fenomeno nella vita mentale e spirituale del nostro tempo. Perché in nessun altro luogo, se non nel temperamento tedesco si può trovare, allo stesso grado di perfezione, il complesso vivente di condizioni e fattori - di pensiero filosofico, acume critico, percezione storica e sentimento religioso - senza i quali nessuna teologia profonda è possibile". In questa prospettiva, anche il fatto che Schweitzer indichi l'insuccesso di questa titanica impresa teologico-storica può ben essere visto come una profezia della enorme crisi (non solo teologica), che di lì a poco travolgerà la Germania e, con essa, l'Europa intera.
Si vede bene come il volume di Moxnes abbia molto da offrire. Di mio, vorrei aggiungere che, oltre ai fenomeni indicati dallo studioso norvegese, l'Ottocento nord-europeo mi sembra anche caratterizzato da un'ascesa dell'individualismo e da una progressiva secolarizzazione, che portava al distacco delle società civili dal controllo ecclesiastico. Se facciamo un salto cronologico fino ai giorni nostri, è interessante vedere che la ricerca sul Gesù storico resta viva ormai solo negli USA, dove nazionalismo, imperialismo, individualismo e progressiva secolarizzazione sono tutti fattori ben presenti. In più (se mi si passa un'ipotesi ardita), quel poco di ricerca rimasta in Europa viene fatta, oggi, per lo più in Italia e Spagna: qui credo si possa dire che la secolarizzazione appare essere l'elemento determinante.
9 commenti:
le porgo i miei cordiali saluti prof. Bazzana, mi chiamo Andrea e, nonostante siaa prima volta che le scrivo, seguo il suo blog con passione da oltre un anno. Mi scusi se forse sono un pò fuori tema, ma vorrei sapere da lei quale sia il suo parere su un libro (mi sembra di avere intuito di stampo un pò conservatore)di Richard BAUCKHAM, Gesù e i testimoni oculari, da poco pubblicato in Italia. ho letto recensione che lo definirebbero controcorrente e rivoluzionario a proposito della questione Gesù della storia e Cristo della fede. preciso che da laureato in storia, ma anche da credente, sono sempre un pò sospettoso da chi cerca di conciliare verità di fede con i fatti fenomenici della storia...tipo Messori, ecc...preciso che cmq non ho letto il libro suddetto e tantomeno conosco questo professore scozzese. mi chiedo se davvero si possa credere che l esegesi del novecento dalla teoria delle forme in avanti possa essere in toto da rivedere come sostengono autori (forse?) di questo genere? o si tratta solo di "rigurgiti" reazionari? grazie x l attenzione eun Santo Natale a lei e suoi cari. Apresto!
Caro Andrea,
grazie per il tuo interesse per questo blog e, per favore, dammi del tu.
Per quanto riguarda il libro di Bauckahm, siccome si tratta in effetti di argomento un po' fuori tema, mi limito ad una riposta telegrafica. Nel caso di Bauckham stiamo parlando di uno studioso con i fiocchi, con un gran numero di libri di grande valore alle spalle e con una grande conoscenza delle fonti e della letteratura secondaria (perciò, mi permetto di dire che l'accostamento a Messori è a dir poco ingeneroso).
Certamente, Bauckham ha anche sempre posizioni decisamente conservatrici e questo si vede bene nel caso del libro sui testimoni oculari. Comunque, il volume espone e argomenta una tesi insolita seguendo i canoni del miglior discorso accademico. Direi che la maggioranza degli studiosi non è rimasta convinta dalle interpretazioni proposte da Bauckham (e così è successo anche a me quando ho letto il libro), mentre il volume ha avuto grande successo (come c'era da aspettarsi) nei circoli più conservatori.
Molti auguri anche a te.
grazie mille mille prof, Bazzana...in effetti non era mia intenzione associarlo a messori...chiedo venia! grazie per la delucidazione!
Visto che pare possibile darle del tu.. anch'io la seguo da un po', e vorrei sapere che ne pensa dei libri di Leo Zen e di Karen Armstrong, se non sbaglio..
Sto leggendo anche David Donnini e Karlheinz Deschner, anche se di quest'ultimo aiuta ben poco il fatto che molti suoi libri siano stati scritti 20 o 30 anni fa, e quindi sono molto datati.. come quello di Emilio Bossi, di 100 anni fa, "Gesù Cristo non è mai esistito".
Sono molto interessato alla questione del Gesù storico, anche se sono ateo o forse proprio per questo, e anche alla creazione della Bibbia..
Mi è stato consigliato da una mia amica archeologa un libro di Mario Liverani, ma è un mattone universitario, e devo dire che faccio molta fatica ad aprirlo..
Mi chiedevo:
- Che ne pensa degli autori sopra citati?
- Quali libri potrebbero aiutarmi a fare luce sull'invenzione del cristianesimo, della sua storia e della Bibbia?
- Premettendo che sono uno studente del Turistico, è possibile portare come tesina la storia antica di Israele e di come è stata scritta la Bibbia? Oppure la tesina deve essere per forza incentrata su qualche tema svolto durante l'anno scolastico? Chiedo perché proprio non ne ho idea..
Grazie mille!!
A Dario:
anche se a Giovanni Bazzana che hai rivolto la domanda, faccio qualche osservazione sulle tue letture affinchè tu possa comprendere qualcosa sul tema della scelta di come selezionare le letture più affidabili è approfondite su di un argomento accademico:
ad esempio "Leo Zen" già è il pseudonimo di un autore di cui non si sa il vero nome e di cui non si sa il suo curriculum nè è citato da altri studiosi e questo non è un bell'inizio di affidabilità (poi bisognerebbe leggere i suoi libri per vedere che bibliografia usa). Karen Armstrong è poi una saggista, leggo che mi pare sia laureata in lettere e ha scritto libri di religioni comparate, ma anche qui mi pare siano di taglio "giornalistico" e dunque non accademico e comunque non relativi e specifici alla storia del cristianesimo.
Riguardo a David Donnini ancora peggio: leggo che insegna tecnica fotografica presso un Istituto Professionale Statale e questo mi pare che basti. Deschner, similmente sembra laureato in lettere ma (leggo da wikipedia) ha pubblicato i suoi libri di storia da dilettante senza alcun incarico accademico e oltre a essere vecchi di trent'anni, nessuno dei suoi libri è stato tradotto in inglese! Idem per Emilio Bossi, che peraltro era un avvocato di professione.
In conclusione, quando si cerca bibliografia, bisogna vedere se gli autori hanno i curricula specializzati sull'argomento che vuoi approfondire, bisogna poi vedere quanti e quali studi citano nelle loro opere e quanto sono citati dagli altri studiosi e così via. E' facile all'inizio non destreggiarsi ma col tempo si impara.
Riguardo al Gesù storico, ti consiglio i seguenti testi:
Su Gesù
Gerd Theissen, Il Gesù storico. Un manuale, Queriniana.
E.P. Sanders, Gesù. La verità storica, Mondadori (lo trovi in biblioteca o dall'usato)
Bart Ehrman, Jesus Apocalyptic Prophet of the New Millenium, Oxford University Press.
J.D. Crossan, Gesù una biografia rivoluzionaria, Ponte alle Grazie.
Sulle origini del cristianesimo ti consiglio:
Francois Vouga, Il cristianesimo delle origini. Claudiana.
Ekkehard Stegemann - Wolfgang Stegemann, Storia sociale del cristianesimo primitivo, EDB.
Bart Ehrman, I cristianesimi perduti, Carocci.
Bart Ehrman, The New Testament. A Historical Introduction to the Early Christian Writings, Oxford University Press.
Claudio Moreschini - Enrico Norelli, Storia della letteratura cristiana antica greca e latina. Vol. 1: Morcelliana.
Per quanto riguarda la creazione della Bibbia intesa come canone del Nuovo Testamento ti consiglio:
Bruce Metzger, Il canone del Nuovo Testamento. Paideia.
Per quanto riguarda l'Antico Testamento ti consiglio:Alberto Soggin, "Introduzione all'Antico Testamento", Paideia.
Per quanto riguarda il Liverani, penso che la tua amica archeologa parli di "Oltre la Bibbia, storia antica d'Israele", Laterza in effetti ha 500 pagine, potresti prenderti
Giovanni Garbini "Scrivere la Storia d'Israele", Paideia
che ha poco più di 300 pagine, leggermente meno, o anche
Caterina Moro "I sandali di Mosè", Paideia.
che ne ha meno di 200 e dunque e ancora più scorrevole.
Per quanto riguarda la tua tesina al turistico, penso che tu possa dare qualche ragguaglio storico e poi incentrarla su un ipotetico progetto di viaggio nei vari luoghi di Israele, poi puoi collegarla in storia contemporanea alla Shoah, in letteratura a Primo Levi e così via.
Spero che i miei suggerimenti siano d'aiuto.
A presto,
Ciao.
Michele
Grazie Michele, avrei preferito una risposta del professore, ma va bene anche la tua.
Per quanto riguarda la questione dell'affidabilità, l'avevo fatto presente anch'io, ma se c'è un'altra cosa che mi ha insegnato un amico storico del cristianesimo è che un libro lo può scrivere anche il panettiere sotto casa, basta che le fonti citate siano autorevoli..
E mi sembra che sia le fonti di Donnini che di Leo Zen siano parecchio autorevoli.. poi loro ci ricamano sopra le loro teorie, che prendo con le pinze, ma appena posso mi farò un'idea con i libri che menzionano nelle loro biografie.. purtroppo molti sono in inglese, e per quanto me la cavi, non sono molto ligio con i termini tecnici e i verbi più astrusi..
Spero che il professor Bazzana possa darmi un'indicazione migliore..
Comunque grazie a tutti e due.
Comunque Michele, ti ringrazio moltissimo dal profondo del cuore, perché se mi riesce ho proprio intenzione di portare come tesina qualcosa sulle origini del cristianesimo, e i tuoi libri mi saranno molto utili.
Grazie mille!!
Caro Dario,
scusa per il ritardo di questa mia risposta, ma ho avuto alcuni giorni un poco indaffarati.
Comunque, ho visto che, nel frattempo, Michele ha svolto un'ottima attività di informazione bibliografica. Devo dire che, per rispondere al tuo secondo quesito, tutti i titoli suggeriti da lui sono certamente consigliabili e degni di fiducia. Tu hai ragione quando rilevi il carattere un po' ostico di un testo come quello di Liverani (ma io lavoro nel ramo della produzione di "mattoni accedmici" e quindi non ti puoi aspettare da me una condanna troppo severa...). Se vuoi una introduzione più accessibile alle tematiche che io tratto nel blog perché non leggere le due interviste di Augias con Pesce (sul Gesù storico) e Cacitti (sul primo cristianesimo)? Sono due testi brevi, relativamente completi e anche leggibili (anche se non tutte le scelte editoriali mi paiono condivisibili). Per i passi successivi è tuttavia necessario passare anche un po' ai lavori accademici, se si vuole approfondire.
Per quanto riguarda gli autori che nomini, devo confessare che conosco solo i lavori di Armstrong e Bossi. La prima è una divulgatrice su cui non c'è niente di male da dire, ma il secondo non mi sembra offrire una base molto affidabile da cui partire. E' verissimo, come tu dici rispondendo a Michele, che una buona idea può venire da qualunque parte, ma, se poi la stessa idea in cent'anni non viene ripresa da nessuno, vuol dire che qualche problema c'è. Bada poi che l'ipotesi dell'inesistenza storica di Gesù è stata riproposta anche da altri (anche da alcuni americani tuttora attivi) con motivazioni diverse, ma ha un peso, a livello accademico, che dire marginale è già un'esagerazione. Sono il primo a riconoscere che a segnare il successo o l'insuccesso di un'ipotesi scientifica non sono mai solo neutri valori scientifici, ma anche ben reali fenomeni sociali (qui, in primis, certamente il fatto che i professori di Nuovo Testamento non ammettono molto facilmente di aver dedicato la loro vita a qualcosa di inesistente!). Però, rimane vero che il consenso degli studiosi un qualche peso deve averlo anche se non va assolutizzato.
Sulla questione tesina, non so che dirti. Mi sembra di ricordare che, quando io facevo queste cose, si richiedesse un collegamento fra la tesina e un congruo numero di discipline insegnate: io non conosco bene il curriculum del turistico, ma sarebbe possibile qualcosa del genere per la tua proposta? E chi, poi, fra i professori potrebbe interrogarti su questo tema?
Cordiali auguri di buone feste.
Grazie mille per la risposta.
L'ho letta solo adesso perché non ho avuto accesso a internet per un bel po'.
Volevo chiederti (o chiederLe? come preferisce?) un'altra cosa.. ma la farò nel post appropriato..
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