martedì 16 febbraio 2010

Le parole di Gesu' contro il Tempio

Di recente, su alcuni blog biblici, ho notato una baruffa riguardo alle tesi dei cosiddetti "mythicists" (tecnicamente, quelli che ritengono che Gesu' non sia mai esistito, ma si sia trattato semplicemente di un mito inventato da chi ha creato il cristianesimo). Ha iniziato James McGrath paragonando i "miticisti" con i "creazionisti" per la comune assenza di argomentazioni razionali: di recente, Neil Godfrey ha replicato sul suo blog prendendo in esame le tradizioni relative alla cosiddetta "cacciata dei mercanti dal Tempi", che molti considerano uno degli episodi della vita di Gesu' sicuramente storici.
Penso che Godfrey abbia abbastanza ragione nel contestare la sicurezza con cui viene espresso questo ultimo giudizio: il racconto dell'azione di Gesu' nel Tempio e' talmente intessuto di rimandi alla Bibbia ebraica che e' praticamente impossibile (come in molti altri casi: per esempio, quello del racconto della morte in croce) arrivare a determinare se le cose siano andate veramente cosi' o se gli autori dei Vangeli abbiano modificato a piacimento per adattare le vicende alle profezie.
Sono pero' convinto che le cose stiano diversamente per quanto riguarda le famose parole dette da Gesu' sul Tempio. I Sinottici mettono la frase sulla bocca di falsi testimoni che accusano Gesu' davanti al Sinedrio (Mc 14:58 e Mt 26:61, mentre Luca ha spostato il tutto in At 6:14): "Io distruggero' questo Tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne costruiro' un altro non fatto da mani d'uomo". Giovanni ha pero' legato esplicitamente la frase con l'episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio in 2:19 ("Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo faro' risorgere"): in tutti i casi la menzione dei tre giorni e' di certo secondaria e serve a far avverare la profezia, altrimenti disattesa, con la resurrezione di Gesu' stesso. In realta', il fatto che Marco e seguaci abbiano attribuito l'accusa ai nemici di Gesu' ha, secondo me, un grosso valore storico: Gesu' doveva aver detto qualcosa di cui ci si vergognava un po', ma che non si poteva tacere perche' tutti l'avevano sentito. Direi che lo scenario piu' probabile prevede un Gesu' che profetizza la distruzione del Tempio (un po' come nel Vangelo di Tommaso 71) come segno escatologico e poi aggiunge che egli stesso o Dio con un intervento diretto l'avrebbero ricostruito. Visto che la cosa di fatto non si verifico' i redattori dei Vangeli hanno provveduto a sminuire l'imbarazzo attribuendo tutto a dei "falsi testimoni" e a normalizzare collegando la profezia con quello che, secondo loro, sarebbe successo al solo Gesu'.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedo che Sanders fa ancora scuola! Bene, bene, mi associo.

Mi interessava invece sapere che ne pensi di quel particolare Gesù-anti tempio, che è il "Gesù enochico", abbozzato (per ora soltanto abbozzato)dalla scuola di Sacchi e Boccaccini (vedi anche un recentissimo, nono troppo riuscito libretto, che un loro giovane "discepolo" ha pubblicato per Carocci).

E' una mia paranoia, oppure senti anche tu puzza di interessi teologici che ritornano, abilmente camuffati sotto mentite spoglie?

("il nostro Gesù Figlio dell'uomo anti-tempio, anti-sacrifici, anti-purità, pre-esistente, con potere di rimettere i peccati sulla terra etc., non è affatto cristiano! E' un ebreo enochico!")

Jewish! But not that Jewish...

JohannesWeiss

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro JW,
grazie dell'approvazione.
Sul Gesu' "enochico", immagino che tu ti riferisca al libro di Bertolatto, ma devo confessare che non ho ancora avuto modo di vederlo: la biblioteca qui non ne ha una copia e temo che dovro' aspettare di tornare in Italia per leggerlo.
Comunque, il fatto che si tenti di collocare Gesu' nell'enochismo non mi sorprende affatto: in fondo, era gia' in the making almeno da quando Boccaccini ha pubblicato Beyond the Essene Hypothesis.
Certo, se si immagina che l'enochismo fosse tutto l'opposto del giudaismo mainstream alla Sanders (ammesso che questo sia mai esistito), il risultato non puo' che essere un Gesu' ebreo che non e' vero ebreo.
Mi associo nel considerarla un'operazione che (al di la' della labilita' di queste categorie) che comporta dei rischi.