martedì 12 gennaio 2010

I problemi degli Ebrei con il Gesu' ebreo

Alcuni giorni fa, Haaretz, quotidiano pubblicato a Gerusalemme, ha riportato una interessante controversia riguardante rabbi Shlomo Riskin, un rabbino ortodosso di origine americana, che e' finito nei guai per aver affermato, in un filmato poi finito su YouTube, di essere stato sempre affascinato dalla personalita' di Gesu' di Nazaret, di averlo sempre chiamato "rabbi Gesu'" e di credere che "i suoi insegnamenti sono profondamente radicati negli insegnamenti del Talmud". Fra gli Ebrei ortodossi, che formano l'ala piu' conservatrice del giudaismo, le reazioni sono state minacciose per il povero Riskin, al punto che il rabbino si e' visto costretto a specificare che il video tralasciava una parte decisiva delle sue considerazioni, nelle quali egli ribadiva "le fondamentali differenze fra giudaismo e cristianesimo" e "che gli Ebrei non potrebbero mai accettare Gesu' come Messia".
La notizia puo' apparire sorprendente ad un lettore cristiano, ma in realta' essa induce a fare alcune riflessioni che mi sembrano molto importanti. In altre occasioni ho parlato della necessita', non solo per gli storici ma per tutti i cristiani, di riconoscere l'ebraicita' di Gesu' e delle radici stesse del cristianesimo: normalmente, chi presenta queste idee si trova ad affrontare una tacita, ma sempre latente resistenza da parte cristiana. Non bisogna cadere nell'errore di credere che da parte ebraica un cambiamento di questo tipo possa essere accettato senza alcuna difficolta'.
Il giudaismo, attraverso molti secoli di persecuzione cristiana, si e' andato formando una propria identita' e, come quasi tutte le identita', anche questa si e' solidificata in opposizione a un "diverso", in questo caso il "cristiano". In tale prospettiva, paradossalmente Gesu' non puo' essere un rabbino, e nemmeno un ebreo, allo stesso modo in cui non lo puo' essere per i cristiani. Quando uno storico o un teologo afferma che Gesu' era ebreo o rabbino il rischio e' quello di scardinare l'intera struttura ecclesiale che si fonda su una certa idea delle identita' ebraica e cristiana.
Una conferma la si puo' avere dalla lettura di questo libro, recentemente tradotto in italiano, di Jacob Neusner, un vero e grande "teologo" ebreo contemporaneo: per Neusner, giudaismo e cristianesimo sono e devono rimanere due "sistemi" diversi e indipendenti. Non e' un caso, mi pare, che Neusner abbia gia' fissata un'udienza privata con il papa per lunedi' prossimo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Inizierò dicendo che "Gesù è ebreo e lo è per sempre". È ebreo per nascita, indipendentemente dal padre (vale la madre, no?), è ebreo per ambiente culturale, è ebreo per predicazione. Ed è cristiano, perché dopo aver convertito Paolo, questi gli restituì immediatamente il favore (questa battuta sono sicuro che Bazzana non se la lascerà sfuggire). Gente di buona ragione non può che considerarlo ebreo sia per ebrei che per cristiani. Del resto, il non essere esistito ha dei vantaggi.
Lucio,
oggi un po’ più caustico.

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro Lucio,
grazie per l'ironia che certamente mi fa piacere.
Se posso aggiungere, di sicuro Gesu' puo' essere ebreo e cristiano, ma anche islamico, cinico o omosessuale (questo indipendentemente dalla questione dell'essere o meno esistito).
Come non mi stanco di ripetere, la questione fondamentale e' capire per quali specifici motivi e fini ognuno si crea una o piu' rappresentazioni storiche di Gesu'.

Anonimo ha detto...

Caro Lucio,
Concordo nel dire che Gesù sia da considerare ebreo, del resto io il mio primogenito mica lo riscatto al tempio, né mi aspetto che lui citi il Deuteronomio quando interrogato sulla legge. E concordo che sia da ritenere ebreo da parte di tutti. Quindi seguendo il suo ragionamento sono “uomo di buona ragione” (anzi, per usare un po’ di logica, non sono in modo certo “uomo di buona ragione” ma almeno non cado nell’errore che sicuramente mi squalificherebbe da questa categoria). Ora, però, il dedurre che non sia esistito dal fatto che genti diverse abbiano opinioni diverse su di lui… Allora non è esisto nemmeno Craxi.
cordialmente
R.Balbo

Anonimo ha detto...

Questo tuo post mi ha lasciato piuttosto perplesso. La realtà è che Jacob Neusner non è ben visto tra gli ebrei ortodossi. Quanto dice Riskin è molto più in linea con il pensiero che c'è tra gli ebrei che quanto dice Neusner. Se poi alcuni ebrei non hanno capito che dire che "gli insegnamenti di Gesù sono profondamente radicati negli insegnamenti del Talmud" non ha nulla a che fare con la questione se Gesù era Dio o se era effettivamente il messia (stiamo parlando del Gesù storico, mica kerygmatico), beh, amen. Le reazioni a quanto riportato da Riskin mi sembrano solo frutto di un malinteso.
Francamente si può osare di fare persino la seguente affermazione: Gesù è stato assimilato nel corso dell'ultimo secolo dagli ebrei, nel senso che sono arrivati a considerarlo come uno di loro. Il colpevole della spaccatura viene di norma visto in Paolo di Tarso, il quale avrebbe mutato il messaggio e l'immagine di Gesù (ebreo a tutti gli effetti).
La vera questione non è nemmeno più se Gesù è da considerare effettivamente ebreo o meno, ma che tipo di ebreo era.
Elijah Six

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro Elijah,
sono contento che a te la questione del Gesu' ebreo non crei alcun problema, devo pero' osservare che non sono pochi (Ebrei e cristiani, tanto nel passato quanto nel presente) quelli a cui la cosa non e' andata e non va proprio giu'. Ci deve essere una motivazione per tali reazioni e mi pare che il "malinteso" non sia del tutto convincente: direi che, siccome le origini "mitiche" delle due religioni hanno un peso ideologico determinante, molti temono che offuscando o confondendo l'immagine del fondatore o dei fondatori si rischi di perdere legittimita' nel presente (e forse hanno anche ragione).

Anonimo ha detto...

Interessante post.
Agli Ebrei non va giù Gesù perché Egli è andato oltre le leggi. Gli Ebrei, quelli più ortodossi, fondano tutto sulla Legge, anche Dio. I Cristiani (quelli che seguono i dogmi e i precetti) invece pensano che Cristo, l'uomo storico, sia venuto per fondare una nuova Chiesa.
E sicuramente è così, ma che Chiesa? I Cristiani nell'ammettere che Gesù era ebreo dovrebbero approfondire a questo punto le leggi che lo hanno preceduto (della Bibbia) e dovrebbero fare i conti con gli attuali dogmi della Chiesa.
In fondo questa reciproca chiusura ripropone ancora una disputa di leggi, una disputa di potere molto lontana dagli insegnamenti di Cristo. Se da entrambe le parti cominciassero a considerare l'aspetto mistico degli insegnamenti allora non ci sarebbe più necessità di acciuffarsi su un fatto esclusivamente storico.
"Le leggi sono per l'uomo, ma l'uomo non è delle leggi. L'uomo è signore del Sabato" Vangelo di Marco.