giovedì 26 novembre 2009

New Orleans II

Devo scusarmi con i lettori, ma, nonostante mi fossi ripromesso di scrivere regolarmente da New Orleans, alla fine, trascinato da amici da una reception a un bar e poi a un concerto di jazz, ho finito per tornare in albergo troppo tardi. Comunque, per sdebitarmi riporto qui gli appunti delle mie impressioni sulla seconda giornata.
Il momento piu' interessante e' stata la sessione dedicata al quarto volume dell'ormai infinita opera di John P. Meier sul Gesu' storico, A Marginal Jew: Law and Love ("Un ebreo marginale: Legge e amore"). Il libro, molto atteso, e' uscito questa estate, ma devo confessare di non averlo ancora letto e quindi ho colto l'occasione di seguire questa sessione in cui quattro studiosi erano chiamati a dire la loro sul volume. In questo ultimo episodio della sua grande fatica, Meier analizza il rapporto fra Gesu' e la legge giudaica, per valutare quali fra le storie contenute nei Vangeli abbiano un fondamento storico. Come dice il titolo generale, Meier afferma che Gesu' puo' essere compreso solo come "ebreo" e quindi il Gesu' storico e' per forza un Gesu' halakico, vale a dire un "rabbi" del primo secolo che si impegnava, come molti altri, nello studio della Legge trasmessa da Mose' e nella sua interpretazione.
Non ho spazio qui per riferirvi tutte le relazioni, ma ne riassumo solo due che mi sembrano indicative. Lawrence Schiffman, famoso studioso della Legge a Qumran e negli scritti rabbinici, ha criticato Meier per aver sostenuto che il Gesu' storico, contro tutto il giudaismo del suo tempo, avrebbe vietato di prestare giuramento: secondo Schiffman, in realta', i rabbini insegnavano la stessa cosa quando dicevano di non giurare a vanvera.
In un altro capitolo del libro, Meier sostiene che Gesu' non avrebbe mai inteso eliminare l'osservanza del riposo del Sabato, ma che le polemiche sulle guarigioni compiute di Sabato, sparse un po' in tutti i Vangeli, sono solo creazioni del cristianesimo successivo a Gesu'. In realta', in nessun testo giudaico antico si trova un divieto di curare una persona di Sabato. Questa conclusione e' stata contestata da Lutz Doering, studioso tedesco e autore di un poderoso volume sull'osservanza del Sabato, che ha osservato come il divieto di lavorare sia sistematico e "debba" quindi coinvolgere anche atti di guarigione.
Personalmente ho molte riserve sul lavoro di Meier e sulle sue premesse, ma mi e' parso significativo vedere che il suo Gesu' storico (argomentato con tanta pazienza e fatica) sia apparso troppo poco ebreo a un ebreo (Schiffman) e troppo poco cristiano a un cristiano (Doering). Alla fine, aveva ragione il grande Schweitzer: il Gesu' storico rimarra' sempre un estraneo per le religioni istituzionali dei nostri giorni.

1 commento:

greco ha detto...

il Gesu' storico rimarra' sempre un estraneo per le religioni istituzionali dei nostri giorni.
....e pensare che lui era venuto per portare a compimento la legge...non certo per fondare una nuova religione...daltronde la storia la scrivono i vincitori...e le religioni non si sottraggono a questa legge