sabato 28 novembre 2009

New Orleans III

Alcuni commenti finali sulla mia ultima giornata a New Orleans al convegno annuale della SBL.
Anzitutto, una chicca di terza mano: Karen King mi ha raccontato che, a una delle sessioni dedicate a Nag Hammadi e ai testi gnostici, e' stato dato l'annuncio che, dopo lunghe battaglie legali, sono stati ritrovati i pezzi mancanti del codice Tchacos, il famoso manoscritto che contiene anche il Vangelo di Giuda. La cosa ha suscitato non poco scalpore, perche' finalmente si avra' la possibilita' di capire quale, fra le varie ricostruzioni proposte, era la piu' giusta: ci si deve aspettare una quantita' di nuove edizioni e nuove pubblicazioni anche per i prossimi anni.
Lunedi' avevo a dispozione solo mezza giornata e ho quindi seguito una sola sessione mattutina, dedicata alla Galilea e alla ricostruzione dell'ambiente culturale e sociale di quella regione al tempo di Gesu'. Questo problema storico mi ha sempre affascinato, perche' e' altrettanto importante del Gesu' storico e soprattutto ha piu' dimensioni, dal momento che permette di utilizzare una quantita' di fonti molto piu' ampia.
Devo dire che la sessione di New Orleans e' stata una delle piu' belle dell'intero convegno, con interventi molto ricchi di informazioni, ma al tempo stesso esemplari nel mettere in chiaro i modelli storiografici che sono utilizzati dai diversi studiosi. In effetti, Douglas Oakman e Morten Jensen hanno presentato due tesi del tutto opposto, fondate su principi storiografici del tutto opposti.
Per Oakman, che ha di recente ripubblicato tutti i suoi articoli in un bellissimo libro, Jesus and the Peasants (Gesu' e i contadini), il movimento di Gesu' di Nazaret nasce come reazione all'oppressione economica e sociale portata da Erode Antipa nella Galilea dell'inizio del primo secolo. Si tratta di una tradizione profetica e contestatrice tipica della regione che si unisce alla protesta per le tasse elevate che il nuovo re deve imporre nei villaggi per pagare i suoi ambiziosi progetti architettonici a Tiberiade e Sefforis.
Jensen ha anche lui pubblicato non piu' di tre anni fa un documentatissimo volume sulle condizioni socio-economiche della Galilea sotto il regno di Erode Antipa, ma le sue conclusioni sono del tutto opposte a quelle di Oakman. Per Jensen, lungi dall'esserci sfruttamento, in questo periodo la regione vive un momento di grande vitalita' e il movimento di Gesu' non e' una protesta sociale, ma piuttosto fa parte di un generale revival dell'interesse dei Galilei per i capisaldi della religione giudaica. Jensen si basa su molti indizi archeologici e in particolare la diffusione in questo periodo di bagni rituali in case private e di recipienti per liquidi in pietra immuni dalla contaminazione.
E' difficile dire chi ha ragione e mi auguro che la discussione continui ancora a lungo con lo stesso livello di chiarezza e precisione: la mia sensazione e' che, come accade spesso, la verita' stia nel mezzo.

Nessun commento: