venerdì 23 dicembre 2011

5 miti per Natale

Alcuni giorni fa, un giornalista della Washington Post mi ha contattato perché era interessato a preparare un pezzo su "debunking 5 myths about Christmas (sfatare 5 miti sul Natale)". Ho detto di no, perché ovviamente sarebbe stato poco pratico farlo dall'Italia, ma soprattutto perché mi sembra un po' stupido che la "funzione" di uno storico sia ridotta a quella (schiettamente positivistica) di "sfatare miti".
Tuttavia, devo ammettere che l'idea mi è rimasta un po' nella mente in questi ultimi giorni e ho giocato a immaginare quali sarebbero stati i 5 "miti" che avrei scelto di trattare. In occasione della festività, ho quindi deciso di mettere l'elenco qui sul blog, lasciando ai lettori la facoltà di dissentire o di suggerire altre liste, se riterranno la mia insoddisfacente.
Non aspettatevi nulla di eclatante però: si tratta di cose ben note.
1. La data. Ovviamente, il primo "mito" deve essere quello legato alla nascita di Gesù nell'anno 0, che non è possibile, perché la scelta è limitata fra le date presupposte da Matteo e da Luca. Il primo colloca il suo racconto della Natività prima del 4 avanti la nostra era (perché fa interagire Gesù ed Erode il Grande, che muore in quell'anno), mentre il secondo pone gli eventi nel 7 della nostra era, perché quello è l'anno del primo censimento della provincia di Siria.
2. Il censimento. L'impossibilità cronologica di questa seconda data (avremmo un Gesù troppo giovane al momento della sua morte) fa cadere anche la possibilità che la nascita sia coincisa con il famoso censimento "di tutta la terra" (Lc 2:1). Luca ha probabilmente fatto coincidere i due eventi perché interessato a sottolineare la dimensione cosmica della Natività (appoggiandosi anche sul suo usuale scarso rispetto per la precisione quando si ha a che fare con date o altre questioni di cronologia).
3. Il bue e l'asinello. Questi due personaggi fondamentali di ogni presepe che si rispetti non compaiono in nessuno dei racconti canonici della Natività. Probabilmente la loro prima apparizione è nell'apocrifo Vangelo dello Pseudo-Matteo (un testo molto popolare in epoca medievale) che è molto tardo (forse del settimo secolo) e che presenta la scena come il compimento della profezia di Isaia 1:3 (questo "mito" e quello successivo, si capirà, sono derivati da lunghe sessioni di contemplazioni di presepi a cui sono stato esposto da mio figlio negli ultimi giorni).
4. I 3 "re" magi. Come ho già scritto, i magi non sono né "re" né sono tre. Inoltre, nulla nel racconto di Matteo, che unico ci riporta questo episodio, induce a immaginarli di tre differenti colori per rappresentare le tre "razze" del genere umano (anche questo è un particolare probabilmente di origine medievale).
5. L'albergo. Molte recite scolastiche e di oratorio hanno il particolare patetico di Giuseppe e Maria che si vedono rifiutare un posto in un "albergo" e devono ripiegare su una stalla. Questa tradizione si appoggia su una erronea traduzione di Lc 2:7. In questo versetto il greco κατάλυμα (kataluma) non può mai essere tradotto "albergo", ma indica la parte abitabile o "nobile" di una casa, di contro alla stalla in cui venivano tenute le bestie (va notato che, in questo caso, la nuova versione CEI del 2008 è un grande miglioramento rispetto alla vecchia).
Buon Natale a tutti quelli che passeranno di qui.

8 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Professore,
mi permetto una precisazione: non mi risulta che l'anno "zero" esista formalmente. Il computo degli anni passa direttamente dal 1 aC al 1 dC(anno di nascita di Cristo). Né ai tempi di Dionigi il piccolo né a quelli di Beda il Venerabile, infatti, lo "zero" era conosciuto in Europa. A quanto mi risulta l'anomalia matematica non è mai stata corretta (se lo fosse chiedo scusa, ovviamente).
Detto questo, non mi rimane che augurare buone feste a lei, alla sua famiglia e a tutti i suoi lettori.

luca ha detto...

ai miti del natale non ho nulla da aggiungere se non gli auguri!

Livio (Milano) ha detto...

Interessante il commento di McG, non ci avevo pensato.Professor Bazzana,sono un suo lettore e mi ha fatto piacere ricevere i suoi auguri, che ricambio calorosamente.

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro McG,
grazie della precisazione e degli auguri, che ricambio con cordialità. Si tratta di un "mito" doppio, a quanto pare.

Giovanni Bazzana ha detto...

Cari fLop e Livio,
grazie per gli auguri, che ricambio con piacere.

camayoc ha detto...

Credo non ci sia nessuna anomalia nella mancanza di un anno 0. Se si considera come momento 0 la nascita (ipotetica!) tutto quadra: l'anno che precede (da 0 a -1) è il primo aC mentre l'anno che segue (da 0 a +1) è il primo dC. Funziona cosi' anche nel computo dei secoli.
Buon anno!

domenico ha detto...

Dott. Bazzana lei ha spiegato perchè Luca si sarebbe inventato la storia del censimento, quale sarebbe invece la motivazione alla base del 'non c'è posto nella parte abitabile della casa' e quindi della nascita di Gesù nel luogo della mangiatoia?
Se il censimento serve a dare una dimensione cosmica, la nascita nella stalla che significato ha?


p.s. Dionigi il Piccolo fa nascere Gesù nell'1 a.C.. L'era cristiana parte dal primo gennaio dell'anno successivo alla nascita stessa e quindi dall'1/1/1.
Non esiste l'anno zero poichè in una ideale retta che rappresenti il tempo lo zero è solo il punto di passaggio dal -1 al +1.

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni,
memore della chiacchierata a pranzo e delle acute osservazioni di Gabriele, mi sono pochi giorni dopo imbattuto in una rappresentazione iconografica del presepe sotto gli occhi di tutti, almeno qui a Milano. Si trova sul lato corto del coperchio del cosiddetto "sarcofago di Stilicone", all'interno della basilica di Sant'Ambrogio. Ne ho trovato sul web una fotografia abbastanza chiara: http://www.lettereadioealluomo.com/Greccio_rinascita_del_presepe.htm
I materiali che compongono il "sarcofago", di mani diverse, dovrebbero comunque risalire per quel che ne so al V secolo; nello stesso sito, ci sono due testimonianze iconografiche ancora più antiche.
Ciao!
Alessandro