sabato 15 ottobre 2011

Larry Hurtado e la fisicalita' dei manoscritti


Il blog Evangelical Textual Criticism offre ai lettori una vera e propia chicca, perche' Tommy Wassermann, uno dei curatori, fornisce links alle registrazioni audio di tutti gli interventi (e anche delle discussioni!) di una giornata di studio tenuta il 7 ottobre a Edinburgo per celebrare il pensionamento di Larry Hurtado. Quest'ultimo, nella sua ormai lunga carriera, ha apportato al campo degli studi neotestamentari piu' di un contributo fondamentale e quindi le relazioni, anche se l'audio non e' proprio eccezionale, meritano di essere ascoltate. Hurtado e' certamente piu' famoso per i suoi lavori sulla cristologia, ma i suoi scritti sulla critica testuale e sugli antichi manoscritti cristiani non sono meno importanti. E' interessante notare che gli organizzatori della giornata di Edinburgo siano, per cosi' dire, andati in controtendenza, perche' hanno invitato solo un oratore (Richard Bauckham) per le questioni cristologiche e ben due (lo stesso Wassermann e Thomas Kraus) per il resto dell'opera di Hurtado. In generale, gli interventi sono celebrativi e quindi non ci sono da aspettarsi grandi scontri, ma l'ascolto puo' essere senz'altro utile per avere una rapida introduzione al pensiero di Hurtado.
Vorrei spendere due parole sul contributo di Kraus, non solo perche' lui mi(!) cita en passant, ma anche perche' si occupa di quello che personalmente trovo essere il libro piu' affascinante di Hurtado, The Earliest Christian Artifacts: Manuscripts and Christian Origins. In questa raccolta di articoli, Hurtado studia antichi papiri e codici cristiani non concentrandosi sul testo, ma guardando invece alle loro caratteristiche fisiche e "bibliologiche" (come forse si dovrebbe dire in modo piu' tecnico). Questa scelta metodologica e' certamente insolita, ma altrettanto benefica, dal momento che purtroppo la grande maggioranza degli studiosi tende a non prestare la minima attenzione alla materialita' dei manoscritti che preservano il testo del Nuovo Testamento (un atteggiamento la cui negativita' e' ulteriormente amplificata dai molti studenti che si convincono che il Nuovo Testamento "sia" il testo critico stampato nel Nestle-Aland).
Certo, andare contro ad una tradizione che ha teso a "disincarnare" il testo per chiari motivi teologici e ideologici non e' facile: Hurtado stesso lo conferma, quando, rispondendo a Kraus, accenna la fatto che l'idea originale per questi lavori cosi' fruttuosi gli e' venuta quasi per caso, visto che la sua educazione non l'aveva mai portato a riflettere su questi aspetti.
Come sottolinea giustamente Kraus, tuttavia, domandarsi perche' i cristiani preferiscano utilizzare la forma del codice rispetto a quella del rotolo per i loro testi canonici o perche' inseriscano nei loro manoscritti nomina sacra e staurogrammi produce risultati assai significativi: ci permette di istituire importanti correlazioni storico-sociali e, per una volta, di fare affermazioni sulla storia delle origini cristiane appoggiandosi su evidenze materiali. Senza dubbio le ragioni della preferenza cristiana per il codice rimangono ancora dibattute e lo staurogramma (per me, piu' visualizzazione della croce che del crocifisso, contra Hurtado) cela ancora segreti, ma questa mi sembra una delle vie piu' interessanti da percorrere.

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