Alcuni giorni fa, in una serie di articoli dedicati ai 150 anni dall'inizio della guerra civile americana, il NYT riportava la notizia che un biglietto autografo di Lincoln sarebbe stato contraffatto da un importante studioso contemporaneo. Una cosa del genere non puo' che richiamare alla memoria il piu' importante caso di asserita contraffazione nel campo degli studi neotestamentari, quello del cosiddetto "Vangelo segreto di Marco".
Potete trovare un riassunto delle rocambolesche vicende di questo apocrifo, in questa pagina, molto dettagliata e ricca di links interessanti, del blog "Paolo 2.0". Morton Smith, lo scopritore del frammento evangelico e della lettera di Clemente d'Alessandria che lo contiene, e' stato recentemente accusato di aver falsificato il manoscritto in due libri che di scientifico hanno ben poco (The Gospel Hoax. Morton Smith's Invention of Secret Mark di Stephen Carlson e The Secret Gospel of Mark Unveiled. Imagined Ritual of Sex, Death, and Madness in a Biblical Forgery di Peter Jeffery). Gli "argomenti" presentati in questi lavori sono stati ampiamente confutati da Scott Brown (Mark's Other Gospel. Rethinking Morton Smith's Controversial Discovery e una miriade di altre pubblicazioni): un'analisi illuminante delle premesse metodologiche del lavoro di Carlson si puo' leggere in una serie di post nel blog dello studioso finlandese, Timo Paananen.
Di recente, la Biblical Archeology Review ha deciso di commissionare una perizia grafologica delle foto del manoscritto a una esperta greca, Venetia Anastasopoulou, che ha concluso che il documento non puo' essere stato falsificato da Morton Smith (mettendo cosi' una pietra tombale sulle "ipotesi" di Carlson). Una recente riposta di Jeffery dimostra quanto sia divenuta ormai insostenibile anche la sua posizione: Jeffery asserisce di aver "dimostrato" che il Vangelo puo' essere stato composto solo nel ventesimo secolo, ma, siccome non e' stato messo per iscritto da Smith, quest'ultimo ha dovuto agire con la complicita' di una persona che fosse in grado di imitare perfettamente la calligrafia di un monaco greco del diciottesimo secolo! Si noti che questo fantomatico complice e' poi stato in grado di far perdere completamente le proprie tracce e di mantenere il segreto piu' assoluto sulla propria esistenza per piu' di 40 anni! E' notevole che, su queste basi, Jeffery abbia il coraggio di rimproverare a Brown di non aver fornito una "compelling interpretation".
Tuttavia, e' vero che la sola perizia grafologica non puo' dimostrare che la lettera sia autenticamente clementina o che il frammento sia parte di un Marco "originale" (qualunque sia il senso che si vuole dare a questa espressione). Sulla prima questione, pero', mi sembra si navighi in acque piu' tranquille: alcuni dei maggiori esperti mondiali dell'opera di Clemente (fra cui Alain Le Boulluec, in un articolo che ovviamente nessuno cita mai in America) si sono gia' espressi in senso positivo. Sulla seconda sarebbe forse venuto il momento di tornare a lavorare con serieta', quando si saranno abbandonate le "teorie del complotto" e simili astruserie.
5 commenti:
Non so molto di questo vangelo segreto di marco,al di là della questione dell'autenticità,cosa conterrebbe di così sconcertante rispetto al marco canonico?
Claudio
La BAR oltre a quello della Anastasopoulou chiese il parere di un altro esperto greco ovvero Agamemnon Tselikas specializzato nella paleografia.
Purtroppo quest'ultimo non ha pubblicato il suo studio sulla rivista ma sembrerebbe che sia orientato su un'altra posizione.
http://salainenevankelista.blogspot.com/2010/04/other-bar-expert-morton-smith-forged.html
Al momento si ha solo questa sua intervista: individua alcune problematiche ma nulla di definitivo (anche se è comprensibile che uno "il meglio" se lo tenga per la pubblicazione)
http://stephanhuller.blogspot.com/2010/12/i-finally-have-approval-to-publish.html
Caro Claudio,
si tratta di un episodio molto breve: ne puoi leggere la traduzione inglese a questo indirizzo (http://www-user.uni-bremen.de/~wie/Secret/letter-engl.html).
Ovviamente, un elemento "scandalistico" e' costituito dal fatto che Gesu' passa la notte con il giovane vestito solo di un lenzuolo, ma, secondo me, si tratta piu' che altro di una "red herring" (come si dice qui).
In realta', sono notevoli le implicazioni che la lettera di Clemente (se autentica) e il frammento di Vangelo potrebbero avere per la storia della formazione del canone. Tieni conto che Marco e' un Vangelo assai tormentato dal punto di vista testuale e per cui abbiamo pochissimi testimoni antichi. La lettera conferemerebbe cose che peraltro sappiamo gia': uno come Clemente aveva una visione assai poco "ortodossa" della gestione del canone e i materiali evangelici erano in un grande stato di fluidita' nel secondo secolo.
Saluti.
Caro Domenico,
grazie: sono tentato di scommettere che Tselikas concludera' che Smith si e' messo d'accordo con i marziani o, piu' probabilmente, con la CIA per introdurre il documento "falso" a Mar Saba ;)
Grazie Giovanni.
Claudio
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