martedì 8 febbraio 2011

Et homo factus est


In questo post due brevi indicazioni di lettura per chi fosse interessato a una discussione seria e non banale sul ruolo della donna nella societa' in generale e nella vita religiosa piu' in particolare: si tratta di due blog piuttosto nuovi che ho scoperto di recente e con grande piacere.
Il primo, Duuvdevanim, e' un blog dedicato alle situazioni incresciose della nostra Italia, ma anche a una riflessione piu' teorica su come si potrebbe e dovrebbe parlare in modo piu' appropriato delle questioni femminili. In effetti, non si puo' che essere d'accordo sul fatto che la situazione politica e culturale che ci viene descritta non e' tragica solo per l'ipocrisia e la pochezza dei governanti, ma anche perche' ci rendiamo conto che chi dovrebbe loro opporsi non sembra in grado ne' di pensare ne' di esprimersi in un modo diverso da chi e' al potere.
Il secondo blog, WIT - Women in Theology, e' il frutto della collaborazione di un gruppo di studentesse di dottorato che lavorano su temi teologici nelle due maggiori universita' cattoliche degli USA, Notre Dame e Boston College. Le autrici affrontano spesso temi assai succosi e bisogna riconoscere loro il coraggio e l'onesta' con cui parlano delle difficolta' e delle sofferenze che le donne devono affrontare in una realta' tanto "bloccata" quanto e' oggi quella della chiesa cattolica. Se volete un "assaggio" potete cominciare da questo notevole post in cui, per prima cosa, si discute il fatto che il nuovo lezionario (appena entrato in uso nei paesi di lingua inglese) "espunge" la figura della profetessa Anna dalle letture per la festa della Candelora.
Segue, poi, un'altrettanto gustosa discussione sul modo piu' corretto di tradurre l'espressione "homo factus est" che descrive il mistero dell'incarnazione nel simbolo di fede. "Divenire uomo", come ci viene fatto notare, non e' solo una cattiva resa del latino, ma implicherebbe anche l'esclusione delle donne dalla salvezza, se si segue, in modo ortodosso, il pensiero di Gregorio di Nazianzo, per cui "cio' che non e' stato assunto [da Cristo nell'incarnazione], non e' stato anche salvato". Sarebbe molto meglio rispettare la tradizione e affermare che Cristo ha assunto la natura umana nella sua pienezza.
La situazione e' certamente "bloccata", ma, finche' c'e' qualcuno che pensa (e bene), sopravvive anche la speranza di uscirne.

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