sabato 18 dicembre 2010

Ippopotami e crune d'ago



Sul Better Bibles Blog, di cui ho gia' parlato recentemente, si trova un nuovo post molto interessante (conviene anche leggere i commenti che approfondiscono in modo assai notevole). Uno degli autori del blog descrive una propria esperienza di traduzione del Vangelo di Luca in una lingua africana. Viene citato l'intrigante esempio di Luca 18:25, che la traduzione ha reso come "E' piu' facile per un ippopotamo passare dalla cruna di un ago che per un ricco accettare che Dio puo' essere re sopra di lui". Il versetto, molto famoso, parla di un cammello, ma pare che presso la popolazione africana di cui si parla il cammello non sia un animale molto consciuto. L'ippopotamo, invece, lo e' e il traduttore ha pensato che potesse essere una buona scelta per rendere non tanto il senso letterale quanto la "metafora" che si trova in Luca.
L'esempio e' divertente, ma induce anche a riflettere sui problemi che devono affrontare i traduttori: chi stabilisce i confini fra la lettera che si puo' sacrificare e la "metafora" che invece deve essere conservata (la cosa e' tanto piu' problematica in quanto "metafora" e' un concetto estremamente difficile da definire in se' e per se')?
Proprio ieri ho partecipato ad una conferenza dedicata a una stele eretta da cristiani nestoriani in Cina nell'ottavo secolo: il testo dell'iscrizione e' in cinese e molto interessante per il modo in cui tenta di descrivere il cristianesimo e le sue credenze. La crocifissione e' descritta in questo modo: "Egli appese se stesso come un sole luminoso nel firmamento per distruggere il regno delle tenebre e cosi' tutte le menzogne diaboliche crollarono". Una delle partecipanti alla conferenza, cinese, faceva osservare che la scelta di questo tipo di rappresentazione e' quasi necessaria, dal momento che, per l'orizzonte culturale cinese (oggi come mille anni fa), l'idea di un malfattore che attraverso la propria morte da' la salvezza al mondo sarebbe del tutto incomprensibile. In questo caso, come in quello del cammello/ippopotamo, dov'e' il confine fra lettera e "metafora"?
Credo che non esista una risposta definitiva, ma di sicuro le implicazioni di ogni scelta operata quando si traduce un testo devono essere esplorate fino in fondo. Per esempio, tornando alla traduzione di Luca 18:25 citata sopra, siamo proprio sicuri che "accettare che Dio puo' essere re sopra di lui" abbia lo stesso senso "metaforico" di "entrare nel regno di Dio"?

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