martedì 7 settembre 2010

Chi ha scritto i rotoli del Mar Morto?


Numerosi blog biblici hanno dato notizia, nelle scorse settimane, del fatto che, su YouTube, e' apparsa una copia in cinque parti di un documentario recentemente prodotto e trasmesso dal National Geographic con il titolo "Writing the Dead Sea Scrolls" ("Scrivere i rotoli del Mar Morto"). Nel documentario appare, come personaggio di riferimento, Bob Cargill, che e' archeologo, lavora a UCLA e da' all'intera produzione una certa aura di rispettabilita' (cosa che non accade automaticamente , soprattutto per quanto riguarda i prodotti del National Geographic come sa bene chiunque si ricordi un po' di quello che accadde quando fu presentato per la prima volta il Vangelo di Giuda). Cargill gestisce anche un blog, in cui si occupa, con grande competenza, soprattutto di Qumran e di altri temi di archeologia biblica (una disciplina che, come anche il resto della storia biblica, soffre assai dell'invadenza teologica e in cui spesso il sensazionalismo tende a farla da padrone). Non vorrei che si pensasse che, dicendo questo, voglio vendervi un Cargill razionalista o laicista: al contrario, il nostro blogger e' un cristiano devoto e, anzi, proprio in una delle prime scene del documentario afferma di avere avuto una "vera" esperienza religiosa contemplando la copia del rotolo di Isaia che e' esposta nel Santuario del Libro all'interno dell'Israel Museum di Gerusalemme.
Certamente, bisogna concedere qualcosa anche allo spettacolo (come quando la voce fuori campo ripete piu' volte, con concitazione tipicamente americana, che "everyone wants to know who wrote the Dead Sea scrolls!"), ma il documentario merita di essere guardato non solo perche' presenta belle immagini sia dei manoscritti che del sito di Qumran. Cargill ha fatto un ottimo lavoro nel mostrare quali siano i punti su cui si dibatte oggi e come alcune delle ipotesi che fino a poco tempo fa sembravano acquisite siano invece rimesse in discussione: e' questo il caso, ad esempio, dell'identificazione del sito di Qumran come una specie di "monastero medievale" di esseni, secondo al celebre interpretazione di De Vaux, o dell'idea che tutti i manoscritti in tutte le undici grotte siano appartenuti allo stesso gruppo religioso. Le scoperte di Qumran hanno certamente rivoluzionato il nostro modo di intendere la storia (non solo del cristianesimo), ma sono anche divenute un luogo di notevole conflitto ideologico e politico: e' per questo che discuterne e' estremamente divertente ma anche estremamente delicato.

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