sabato 10 luglio 2010

Valdesi medievali


La settimana scorsa ho ricevuto alcune copie di una raccolta di studi dal titolo "Valdesi medievali. Bilanci e prospettive di ricerca" edita da Marina Benedetti, docente di Storia della Chiesa e dei movimenti ereticali all'Universita' degli studi di Milano. Il libro, molto bello e ricco, e' pubblicato da Claudiana e raccoglie gli atti di un convegno a cui ho partecipato anch'io nell'ottobre del 2008. Si trattava, in pratica, del terzo di una serie di incontri internazionali che si sono svolti a cadenza decennale dal 1988 per fare il punto sullo stato degli studi storici sul movimento valdese delle origini. Questo interesse e' diretta conseguenza di una recente fioritura di ricerche dedicate non solo ai valdesi, ma anche a altre forme di dissenso all'interno della cristianita' medievale: l'attenzione per tali esperienze spirituali e di riforma ha ricevuto dignita' storiografica per prima cosa attraverso la scoperta e la pubblicazione di nuovi documenti che hanno talvolta permesso perfino di conoscere direttamente cosa pensavano e credevano questi uomini e queste donne senza dover sempre passare attraverso la mediazione degli inquisitori che li perseguitavano. Si puo' dire che, negli anni piu' recenti, lo studi dei valdesi sia passato ad una "seconda fase", non piu' dominata soprattutto dai ricercatori di confessione valdese interessati ad indagare le origini del loro movimento religioso. In questo convegno, per esempio, gli organizzatori si sono sforzati di coinvolgere anche "esterni" che provassero ad inserire il valdismo nel contesto piu' ampio della storia del cristianesimo in Europa occidentale.
Il mio contributo ha esattamente questo taglio ed e' dedicato, come altri raccolti nel volume, allo studio di un interessante "pezzo" di letteratura valdese. Si tratta, in questo caso, della cosiddetta Preghiera di Manasse, un salmo penitenziale che si trova in alcune Bibbie greche e latine di eta' tardo-antica e medievale. La preghiera viene di solito collocata nel Secondo libro delle Cronache ed associata alla figura di un re di Giuda, Manasse appunto, noto per la sua disobbedienza ai comandi di Dio e per un suo tardivo pentimento. La Preghiera di Manasse e' un apocrifo molto sui generis perche' ha lasciato una grande impronta nella liturgia e ha avuto un grande influsso nel Medioevo e anche dopo (si pensi che tanto Tommaso d'Aquino quanto Lutero la consideravano un testo ispirato di una certa importanza). Trovarla fra gli scritti volgari dei valdesi non e' quindi sorprendente come nel caso di altri testi (ad esempio, il Pastore di Erma su cui scrive Remo Cacitti), ma conduce comunque a porsi interessanti interrogativi sui legami dei valdesi con la cultura biblica della cristianita' tardo-medievale e sul ruolo che aveva la penitenza nella loro religiosita'.

Nessun commento: