lunedì 19 luglio 2010

Le brache di Gesu'

Quello di oggi sarebbe un post grottesco (come il titolo) se, nella sua realta', non fosse un esempio della tragica influenza che possono avere le immagini del cosiddetto "Gesu' storico" che ci andiamo costruendo. Girellando come al solito sul web, mi e' capitato alcuni giorni fa di leggere un post di Steve Wells che parla di frasi tatuate sui testicoli di Gesu' (l'intento del ragionamento e' chiaramente derisorio e non so quanto riuscito, ma non mi voglio occupare di questo): in risposta alla sua riflessione, lo stesso Wells indicava un altro post, di Steven L. Anderson, pastore di una chiesa battista dell'Arizona e certamente non un esempio di liberalismo teologico.
Non voglio entrare nel merito della disputa fra Wells e Anderson, ma mi ha colpito la foga con cui quest'ultimo cerca di dimostrare che Gesu' portava delle brache (o delle mutande). E' chiaro che a spaventare il pastore non e' tanto l'idea oltraggiosa del tatuaggio collocato nella posizione di cui si diceva sopra quanto la possibilita' che qualcuno possa pensare che Gesu' non portasse pantaloni, come deve fare un uomo, ma una gonna (che, nella mente di Anderson, si confonde con le tuniche e i chitoni utilizzati dagli antichi).
I passi biblici presentati da Anderson possono o non possono convincere (francamente non mi sento di pronunciarmi sul fatto se Gesu' avesse o no delle mutande sotto la tunica), ma due argomenti mi hanno fatto riflettere. Uno e' tratto dalla descrizione erodotea (Anderson parla di piu' "storici", ma mi chiedo se ce ne siano altri) della battaglia delle Termopili in cui i Persiani hanno le brache, mentre gli Spartani, "omosessuali pervertiti", hanno gonne corte! E' interessante come in questo caso Anderson ribalti lo stereotipo (che c'e' gia' in Erodoto) per cui i Greci sono virili e i loro nemici orientali sono effeminati e quindi inferiori.
Il pezzo forte di Anderson arriva pero' quando il pastore presenta un cartello di un gabinetto come quello riportato qui a fianco e chiede ai suoi lettori se non riconoscono il "simbolo universale" per indicare uomo e donna. Questo "dice tutto"! In verita' dice tutto quello che abbiamo bisogno di sapere sul modo in cui ragiona Anderson, che estende, da buon imperialista, le sue idee a tutte le altre culture non solo sue contemporanee, ma anche vecchie di migliaia di anni.
Anderson se la prende con i "teologi" e perfino con gli "omosessuali sodomiti" come Michelangelo che hanno rappresentato Gesu' senza pantaloni, ma i suoi obiettivi polemici sono anche piu' scoperti: a un certo punto infila "omosessuali, preti cattolici (mi scuso della ridondanza [sic!]), chierici islamici e monaci buddisti"!
Non mi dilungo oltre, ma terrei questo post per la prossima volta in cui qualcuno mi parlera' di leggi "universali" e "naturali" o qualcuno mi dira' che la questione del Gesu' "ariano" dei nazisti e' ormai cosa del passato.

1 commento:

Tanzen ha detto...

I pastori evangelici sono dei veri idoli. Pericolosissimi per il genere umano (specie quando vanno a votare: George Bush Junior docet o quando pretendono di far valere la loro idea "pro-life" sparando in testa ai medici abortisti) ma talmente "fuori dal (nostro) mondo" da risultare oltremodo divertenti e bizzarri. Credo che questo Anderson possa tranquillamente essere uno di quelli convinti che Gesù cavalcasse i dinosauri e che l'11 settembre - mi pare che la citazione sia di Pat Robertson - sia la giusta punizione di Dio contro l'America per aver tollerato gli omosessuali e l'aborto.
Comunque "l'ermeneutica del cartello" è qualcosa di sublime. Sto ancora ridendo...