sabato 26 giugno 2010

Simon Mago e Faust


Sono tornato da poco dall'incontro annuale della AELAC (l'Associazione per lo Studio della Letteratura Cristiana Apocrifa) in Francia: altrove ho gia' detto qualcosa sui meriti eccezionali di questo gruppo di studiosi e sul mio interesse, che va ormai avanti da qualche anno, per un apocrifo del tutto peculiare, il cosiddetto "romanzo pseudo-clementino".
Quando partecipo a questo tipo di incontri, sono sempre stupito della differenza enorme fra l'importanza che questi testi "apocrifi" hanno avuto nella storia della religione e della cultura e la scarsa conoscenza che ne abbiamo, anche fra accademici, se paragonata con le quantita' di inchiostro che sono invece riversate sugli scritti "canonici".
Faccio un esempio che mi e' stato segnalato proprio di recente e che e' tratto da alcuni lavori di uno studioso francese, Bernard Pouderon, proprio sul romanzo pseudo-clementino. L'aspetto "romanzesco" del racconto consiste nel ritrovamento, inaspetatto e miracoloso, da parte di Clemente, aiutato da Pietro, dei famigliari che egli credeva morti per averli perduti in giovanissima eta'. Per ultimo, Clemente ritrova il padre, che in una delle versioni del romanzo si chiama Fausto e nell'altra Faustiniano. Ovviamente tutta la famiglia viene felicemente convertita da Pietro, ma fino all'ultimo il cattivo della storia, Simon Mago, si oppone al lieto fine. Siccome Simone e' un potente incantatore l'ultimo suo "colpo", debitamente sventato da Pietro, consiste nel trasformare Fausto in una replica di se stesso, cambiando magicamente il suo aspetto esteriore.
Nel racconto apocrifo la trama di Simone e' sventata, ma l'esito e' ben altro nella storia della cultura europea. Molti secoli dopo la stesura della pseudo-clementine, come ha mostrato Pouderon, Simon Mago riappare sulla scena con la sua pretesa di "smontare" razionalisticamente la religione, con la potenza della sua magia e l'accompagnamento dell'amata e sempre sfuggente Elena. Tuttavia, questa volta il nome del personaggio e' divenuto paradossalmente "Faust" e come tale diventera' una delle figure emblematiche del successo e del tormento dell'umanesimo moderno.