martedì 30 marzo 2010

Dov'e' stato scritto Giovanni?

Giovanni, come tutti gli altri Vangeli, racconta dell'entrata di Gesu' a Gerusalemme alcuni giorni prima della Pasqua che avrebbe visto la sua morte: questo importante episodio ha forse in Giovanni uno spazio e un ruolo inferiori ai paralleli nei sinottici, ma nondimeno offre spunti di riflessione molto interessanti.
Proprio alcuni giorni, leggendo qua e la' per preparare alcuni materiali per il corso ho trovato un articolo di Marco Frenschkowski, pubblicato in tedesco nel 2000 su una delle piu' importanti riviste del nostro settore, la Zeitschrift fur Neutestamentliche Wissenschaft (ZNW), che ha attirato la mia attenzione. L'autore si occupa di un particolare all'apparenza assai poco rilevante: in Giovanni 12:13, quando Gesu' sta per fare il suo ingresso in citta', il popolo gli si fa incontro per acclamarlo con dei "rami di palme". La traduzione italiana della CEI non rende appieno il significato dell'espressione greca che e' baia phoinikon e che letteralmente si dovrebbe tradurre con "rami di palma di palma", perche' baia non e' un generico termine usato per indicare un "ramo", ma viene impiegato solo e specificamente per riferirsi ai rami delle palme. Fin qui non sembrerebbero esserci problemi se non una certa ridondanza del greco, ma Frenschkowski nota che baia e' un termine di origine egiziana, che non compare praticamente mai nella Bibbia e che invece si trova usato regolarmente nei papiri, soprattutto quelli demotici e, piu' tardi, copti.
Come e' arrivata questa parola nel Vangelo? E' possibile pensare che questo particolare sia la spia di una provenienza egiziana del testo? Devo dire che Frenschkowski monta un caso molto convincente che non posso ripetere qui per intero: mi limito a due osservazioni che mi interessano piu' di altre per la loro portata generale. Anzitutto, e' importante rendersi conto bene di cosa sia la "tradizione" sulla quale si basa chi sostiene che il Vangelo sarebbe stato scritto da Giovanni a Efeso: Frenschkowski mostra molto bene che tutta questa "tradizione" e' costituita dal solo Ireneo e anche lui con non pochi problemi di affidabilita'. In secondo luogo, l'ipotesi egiziana ha di certo il pregio della coerenza: i primi ad usare Giovanni come testo sacro sono gli "gnostici" d'Egitto e la cosa non sarebbe strana se fossero stati proprio loro a scriverlo e se il testo fosse stato in seguito "riportato" (con fatica) nell'ortodossia da autori come Ireneo e Origene.

6 commenti:

Greco ha detto...

Innanzitutto professore,visto che non l'ho ancora fatto,la ringrazio per il suo blog che permette anche a me che sono solo un appassionato e quindi non ho preparazione in merito alle infinite traduzioni ed interpretazioni dei vangeli di poter cogliere queste sfumature note purtroppo solo ad un ristretto gruppo di studiosi.in merito invece al post attuale vorrei porle un quesito:nella parte finale lei parla di autori come Ireneo e Origene che avrebbero riportato il vangelo di Giovanni nell'ambito dell'ortodossia cattolica(in un commento ad un post precedente le avevo manifestato la mia convinzione che Giovanni fosse stato inserito per poter dimostrare la divinita preesistente di Gesu che dagli altri vangeli non era cosi evidente).Leggendo un libro di Elaine Pagels la studiosa afferma che il vangelo fu scritto per confutare il vangelo gnostico di Tommaso;vorrei sapere la sua opinione in proposito.
Grazie

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro Greco,
la ringrazio io per l'attenzione che riserva alle mie opinioni.
In merito a quanto mi chiede, devo fare una premessa prima di risponderle sulla questione precisa della proposta di Pagels. Io non mi sento molto sicuro quando si parla del Vangelo di Tommaso come di un vangelo "gnostico" per due motivi. Primo, credo che la categoria di "gnosticismo" sia una creazione tarda e che non si adatti per nulla a spiegare i fenomeni che stiamo studiando. Secondo, se come "gnostici" si considerano i testi di Nag Hammadi, trovo che sia molto problematico inserire Tommaso in questo gruppo e pretendere che si trovino degli elementi comuni.
Per quanto riguarda la proposta sul motivo per cui sarebbe stato scritto Giovanni, molto dipende da come si giudica la figura di Tommaso in questo vangelo. Per alcuni Tommaso sarebbe il simbolo di tutti i credenti che si' credono, ma non nel modo piu' perfetto (ad esempio, la storia del suo incontro con il risorto in Gv 20). Devo dire che per costruire su questo un'intera teoria delle relazioni fra i due Vangeli mi sembra che la base sia un po' troppo piccola: personalmente, credo che Tommaso abbia un ruolo troppo marginale in Giovanni perche' si possa pensare che il vangelo sia stato tutto scritto contro di lui.

Greco ha detto...

Diciamo che la narrazione dell'incontro di Tommaso con Gesu' risorto,nel vangelo di Giovanni effettivamente piu' che destituire la persona dell'apostolo incredulo ,sembra voler lanciare un monito per le generazioni future che si troveranno a fare i conti con il mistero di un dio fattosi uomo e disceso tra noi.Anche se poi a ben vedere,e questo vale non solo per i vangeli,i testi assumono un significato piuttosto che un altro a seconda dell'uso che se ne fa e della causa alla quale sono asserviti.La storia viene scritta dai vincitori e purtroppo la ricostruzione storica di come e quando i vangeli canonici si originarono e del loro rapporto con vangeli appoggiati e propugnati dagli altri mille rivoli che conponevano il cristianesimo primitivo e' di difficile soluzione.

Giovanni Bazzana ha detto...

Ben detto!

G. Bastia ha detto...

E io vorrei invece chiedere al professore che cosa pensa del vangelo di Tommaso: (1) dipende testualmente dai vangeli sinottici, quindi cronologicamente posteriore (almeno a Marco e Matteo); oppure: (2) è testualmente indipendente e in esso sarebbero confluite tradizioni di λογια gesuani che poi si sono sparsi a vario titolo anche nei sinottici, accanto però ad almeno 1/3 di questi λογια che non sono stati recepiti dai sinottici?

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro G.,
una premessa: per favore, non chiamarmi (posso usare questa forma confidenziale?) "professore", che' mi fa sentire vecchio.
La domanda e' veramente molto complessa: sono abbastanza convinto che Tommaso sia indipendente dai sinottici, tanto piu' adesso che Dunn e compagnia hanno proposto in maniera molto convincente l'idea di considerare seriamente anche la possibilita' che alcuni materiali tradizionali su Gesu' siano stati trasmessi per via orale.
Ovviamente, il dibattito sulla questione e' molto articolato e non mi sento sicuro al cento per cento di aver letto e valutato tutto come si dovrebbe su questo argomento. Comunque, l'anno prossimo ho in programma di fare un corso su Tommaso e questa sembra una buona opportunita' per rivedere sistematicamente il dossier e magari scrivere anche qualche post (deo volente).