giovedì 10 settembre 2009

Seconda lezione apocalittica

Per la lezione di oggi era richiesta la lettura del Primo libro di Enoch, uno dei cosiddetti "apocrifi dell'Antico Testamento", vale a dire libri che hanno per protagonisti personaggi della Bibbia ebraica, ma non sono stati inclusi nel canone. In effetti, il Libro di Enoch e' forse l'apocrifo per eccellenza, quello che con la sua scoperta ha totalmente rivoluzionato il nostro modo di intendere la storia del giudaismo e del cristianesimo.
Il testo era completamente perduto e ne rimanevano solo accenni qua e la' in altre opere: per esempio, la Lettera di Giuda, un libro del Nuovo Testamento assai poco conosciuto, cita (versetti 14-15) Enoch come un libro ispirato e quindi crea non pochi problemi a quelli che ritengono che la dottrina del canone biblico sia gia' presente nella Bibbia. Comunque, alla fine del '700 un esploratore inglese ritrovo' il Libro di Enoch in Etiopia, l'unico luogo in cui esso era stato conservato nella sua interezza, anche se ovviamente tradotto (e' interessante notare che, a tutt'oggi, il Libro di Enoch e' considerato un'opera divinamente ispirata dalle chiese cristiane etiopi). Il testo fu poi pubblicato e studiato in Europa per tutto l'Ottocento, ma naturalmente nessuno pensava che fosse molto antico: probabilmente, si diceva, sara' una brutta copia del Libro di Daniele (che e' nel canone). Tutto fu rivoluzionato dalla scoperta dei manoscritti di Qumran nel 1948: fra i molti rotoli trovati sulle sponde del Mar Morto, si rinvennero infatti anche diverse copie frammentarie della versione originale, in aramaico, di Enoch. Si scopri', fra lo stupore generale, che alcune parti del Libro di Enoch risalivano almeno all'inizio del secondo secolo avanti Cristo, mentre Daniele e' stato scritto verso la meta' del secolo. La situazione risultava completamente ribaltata: era stato l'autore di Daniele a scopiazzare Enoch e ora Enoch diventava la piu' antica fra le apocalissi, il modello per tutti gli altri scritti giudaici e cristiani dello stesso genere.
Questa storia e' molto importante non solo perche' rivela il peso dei pregiudizi teologici nello studio storico, ma anche perche' mette in risalto l'importanza del Libro di Enoch, che contiene dottrine e espressioni che avrebbero poi profondamente influenzato gli scritti del cristianesimo antico. Se volete dare un'occhiata al testo di Enoch, in italiano e' disponibile una eccellente traduzione inclusa nella raccolta "Apocrifi dell'Antico Testamento" edita da Paolo Sacchi (il testo fu pubblicato una prima volta in due prestigiosi volumi della UTET e piu' di recente riedito in agile formato tascabile dalla TEA).

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