sabato 12 settembre 2009

Convegno sull'ellenizzazione del cristianesimo

Con grande piacere ho scoperto che il convegno della Associazione Biblica Italiana, che si svolge in questi giorni a Novara, e' stato interamente messo on-line dalla Associazione culturale della Diocesi di Novara (qui). E' una bellissima cosa poter ascoltare i lavori anche da lontano e per questo aggiungero' qualche commento alle relazioni piu' interessanti.
Il convegno e' dedicato quest'anno a uno dei temi piu' classici degli studi neotestamentari: l'ellenizzazione del cristianesimo. Il primo intervento, che pone i fondamenti della questione, e' affidato al prof. Giorgio Jossa, dell'Universita' di Napoli. Si tratta di una lezione assai articolata e ricchissima di spunti molto interessanti, da parte di uno degli storici del cristianesimo antico piu' attivi al momento in Italia. Jossa senza alcun dubbio parte con il piede giusto e dimostra come parlare ancora oggi di "ellenizzazione del cristianesimo" abbia ben poco senso. Il concetto era stato creato piu' di centocinquant'anni fa dagli studiosi luterani tedeschi: questi grandi ritenevano che l'intera storia del cristianesimo dipendesse dall'opposizione fra ellenismo universalista e umanitario e giudaismo chiuso in se stesso e legalista. Il "vero" cristianesimo sarebbe nato quando ci si libero' dalle costrizioni della Legge (che molti identificavano implicitamente anche con il cattolicesimo). Questo schema e' totalmente teologico e puzza anche un po' di anti-semitismo e oggi va senz'altro abbandonato.
Jossa si avvia bene, ma poi mi sembra che non faccia altro che riprendere questa vecchia opposizione: parla di visioni contro insegnamento, ma questa e' esattamente la stessa cosa che pensavano gli studiosi dell'Ottocento quando parlavano di liberta' e entusiasmo contro legalismo e tradizionalismo. Mi sembra che sarebbe stato piu' coerente dire che i concetti stessi di cristianesimo e giudaismo sono prodotti dell'ellenizzazione di Israele e infatti vediamo dalle nostre fonti che essi compaiono solo nel secondo secolo. Prima di allora non esistono ne' cristiani ne' ebrei. Infatti, per dimostrare il proprio punto di vista, Jossa deve riferirsi a quegli "ellenisti", Stefano e compagni, di cui parlano i primi capitoli degli Atti degli apostoli, ma anche qui si ripetono gli stessi problemi. Per me (e anche per molti altri studiosi ormai) gli Atti sono stati scritti all'inizio del secondo secolo e la loro affidabilita' storica e' assai scarsa. Per come la vedo io anche gli "ellenisti" sono una creazione di Luca che non sapeva bene cosa dire sugli inizi del cristianesimo perche', anche lui come noi, aveva ben poche fonti di informazione.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Prof.
Le predicazioni di Gesù-ebreo in Palestina avrebbero già potuto avere influenze ellenistiche?

Quali lingue oltre all'aramaico avrebbe potuto conoscere?
Grazie per l'attenzione.
G.Nicora

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro/a G. Nicora, in effetti la questione delle influenze ellenistiche o piu' precisamente greche su Gesu' e' stata molto studiata negli ultimi anni, fin da quando e' stata proposta l'ipotesi che Gesu' si fosse ispirato ai filosofi cinici, come Diogene (quello che viveva nella botte). E' un argomento di cui si occupa Romano Penna, nel secondo intervento del convegno di Novara, e io spero di scrivere qualcosa di piu' appena avro' avuto tempo di ascoltare la registrazione. Grazie per la domanda senz'altro azzeccata!

Frances ha detto...

In passato, ma anche di recente, si è ipotizzato che Gesù oltre all'aramaico come lingua materna, avesse potuto parlare greco e latino. Le prove interne ai testi dei vangeli sono tuttavia sporadiche ed effimere. Che Gesù abbia potuto parlare greco, a livello formulare, è confermato dal dialogo tra lui e Pilato, ma queste "prove" sono state generalizzate e persino oggetto di proposta di revisione del numero dei criteri di autenticità delle pericopi evangeliche dal noto S. E. Porter. Diciamo che l'ipotesi poggia soprattutto sugli studi dell'ellenizzazione del territorio palestinese presentati da M. Hengel e se vogliamo, anche di Goodenhogh per il periodo precedente. Le reazioni recenti a questo modello interpretativo si concentrano piuttosto sulla smentita del modello hengeliano, in base alle nuove acquisizioni archeologiche. Secondo questa corrente infatti, all'interno della quale si colloca anche M. Case, la Galilea del I sec d.C. era tutt'altro che integralmente ellenizzata. Questo modello ha anche ripercussioni sul contesto linguistico della regione, dunque incide a sfavore dell'ipotesi di Porter. Comunque, non è da escludere, sulla base di prove interne ed esterne ai vangeli, che Gesù fosse bilingue o trilingue, ma è invece un dato sicuro che l'aramaico fosse la sua lingua di conversazione e quotidiana delle classi subalterne.

Giovanni Bazzana ha detto...

Frances, sono d'accordo: non c'e' dubbio che la lingua di larga comunicazione ai tempi di Gesu' fosse l'aramaico. Il greco poteva essere usato solo da alcuni e in certe situazioni particolari. Comunque, mi pare importante dire che il complesso processo di "ellenizzazione" non puo' essere ridotto al solo fatto linguistico. Senza dubbio, ci sono da tenere in considerazione anche altri fattori di tipo culturale (per esempio, l'andare a teatro) o anche religioso (che tipo di rappresentazioni si usavano per la divinita'). Grazie per l'interessante domanda.

Frances ha detto...

Mi dispiace aver dato l'impressione che col mio discorso linguistico intendessi generalizzare la quaestio dell'ellenizzazione. Ecco, intendevo piuttosto rispondere alla domanda puntuale del sig. G. Nicora sulle capacità linguistiche di Gesù. Sul discroso globale dell'ellenizzazione della Palestina al tempo di Gesù, non posso che essere d'accordo con lei, prf. Bazzana. Un ulteriore esempio di interazione tra cultura greca e cultura ebraica proviene dall'Archivio di Babata, che, sebbene, esterno all'area palestinese, ci restituisce un quadro abbastanza realistico dell'interazione tra cultura dominante e cultura locale.

Giovanni Bazzana ha detto...

Grazie per il riferimento all'archivio di Babatha: questo e' veramente un elemento degno di maggiore considerazione (e nessuno vi accenna nemmeno nelle registrazioni del convegno dell'ABI!). E' interessante che tutti i personaggi che ruotano attorno a Babatha sono certamente arameofoni, ma non hanno alcun problema a usare il greco o le leggi greco-romane quando e' necessario. Grazie Frances e, per favore, non chiamarmi prof. Bazzana.

Frances ha detto...

Grazie, previo suo consenso, la chiamerò "Giovanni". Mi chiedevo se fosse possibile per gli utenti modificare i messaggi, al fine di correggere gli errori di ortografia...

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro/a Frances, do senz'altro il mio consenso e mi rammarico di non poterti aiutare con la modifica dei commenti. Se puo' essere di parziale consolazione, anch'io spesso vorrei modificare quello che scrivo nei commenti, ma non ho ancora trovato il modo (sono un maldestro neofita).

Frances ha detto...

Caro Giovanni, grazie per la risposta. Avendo una minima esperienza con il sistema dei blog, credo che il curatore abbia a disposizione alcune opzioni, tra le quali quelle relative alla modifica dei messaggi da parte degli utenti, forse soltanto degli utenti iscritti. Tuttavia non so se le piattaforme blogspot.com siano dotate di questo strumento.
Ritorando all'argomento "ellenizzazione", come si pone lei di fronte alla narrazione lucana relativa agli "ellenisti". Finzione letteraria? Una seconda domanda. Lei scrive di sostenere l'ipotesi di datazione tardiva per gli Atti, mentre parecchi studiosi ancora oggi appoggiano la datazione "classica", intorno agli anni '80. Quali sono secondo lei gli elementi a favore di una tadazione tardiva?
Mi rendo conto che questi quesiti comportano lo sviluppo integrale di argomenti diversi, sebbene correlati a quelli di questo thread. Tuttavia sarei felice di conoscere il suo parere in merito. Grazie.

Giovanni Bazzana ha detto...

Caro/a Frances, grazie del suggerimento: prometto che mi daro' da fare per vedere se posso cambiare qualcosa per quanto riguarda i commenti.
A proposito di Luca e degli ellenisti, l'argomento e' davvero troppo grosso (e interessante) per trattarlo qui, ma faro' presto un post.